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Vibrazioni
Una
delle cose più comuni che accade in fase di sdoppiamento e’
quella di sentire addosso delle vibrazioni, come una sorta di
scossa elettrica mista formicolio che pervade tutto il corpo. Le
vibrazioni possono variare di intensità e di rumorosità: mi
spiego, il tipo di vibrazioni che uno sente addosso segnano il
grado di evoluzione della persona stessa, ma può variare a
secondo dei periodi per cause di sentimenti o problemi legati alla
vita che in qualche modo dobbiamo risolvere, a volte esse sono così
intense da generare una sorta di dolore, nulla di grave, ma si
sente.... Tutti noi vibriamo ad una certa frequenza, più la
frequenza e' alta e più piacevole sarà l'esperienza in astrale,
con tanto di situazioni adatte per l'evento, quindi in pratica una
persona con sentimenti negativi, una persona perciò
"cattiva" ha un livello di vibrazioni basso e lento sia
nella vita fisica che in quella astrale, di conseguenza nei suoi
viaggi astrali si troverà spesso in luoghi tetri in compagnia di
forme di vita degradanti, dovrà migliorare il suo stile di vita
per accedere a piani superiori, immaginate il mondo astrale fatto
a strati, dal basso verso l'alto, tutti vivrete la stessa realtà
ma con sfumature diverse a seconda del vostro stile di vita, cioè
del vostro modo di vibrare. Per quanto riguarda il rumore delle
vibrazioni, spesso sono rimasto sorpreso anche io, a volte non si
sente addirittura nulla ma a volte e’ straordinario, come se
dentro di voi ci fosse uno zanzarone gigantesco, o un frullatore
acceso, il rumore e’ tipo questi due esempi più o meno intenso
a seconda delle volte...... Quando dopo un esercizio per
sdoppiarvi o durante la notte sentite che vi stanno salendo le
vibrazioni addosso, quello e’ il momento buono per uscire dal
corpo.
Vibrazioni:
imparare ad ascoltare
Ho
sempre pensato che i migliori risultati si ottengono per gradi,
avendo in principio ben prefissato uno scopo da raggiungere e
procedendo quindi a piccoli passi si possono
"ottimizzare" gli sforzi in modo da raggiungere man mano
traguardi intermedi che ci spronano ad impegnare le nostre forze
via via sempre alla ricerca di qualcosa di più grande. Ho pensato
quindi di applicare questo principio anche nella ricerca di una
tecnica o comunque di esperienze documentabili di viaggi astrali,
mi sono soffermato per un lungo periodo ad analizzare il fenomeno
delle vibrazioni calibrando i miei sforzi al fine di raggiungerle
e non di andare oltre, ho potuto così trarre alcune conclusioni
che reputo essere molto interessanti
anche perché confermatemi da documentazione e da contatti con
persone come me, desiderose di approfondire e capire il fenomeno.
Innanzitutto direi che se volessimo ricercare a fondo l'origine e
gli aspetti più reconditi del fenomeno stesso ci accorgeremmo
subito che esso è parte integrante di un aspetto importante della
natura e dell'esistenza stessa: l'evoluzione, ogni giorno, ogni
ora, ad ogni minuto ed in ogni secondo è in atto un circolo di
energia di natura cosmica che tutte le cose esistenti (animate ed
inanimate) sembrano condividere e che esiste come movimento
incessante in uno dei mondi sottili a cui apparteniamo: il piano
astrale. Alla luce di questa considerazione sembra facile intuire
come questo continuo ricircolo di energia possa avere influenze
anche nella nostra vita cosciente, e, pur essendo mascherato in
primo luogo dal nostro io ed in secondo luogo dal nostro corpo
fisico con il "tono muscolare", non manca certe volte di
trapelare in situazioni particolari come ad esempio durante il
rilassamento nel tentativo magari di compiere un uscita cosciente
in astrale. Durante la nostra permanenza nel "mondo
denso" (per mondo denso intendo la dimensione fisica), il
nostro corpo agisce come scudo frapponendo il tono muscolare che
consiste in una costante rigidità dei muscoli che ci permette ad
esempio di stare in posizione eretta alle costanti vibrazioni che
altrimenti ci pervaderebbero. Spiegato questo fenomeno risulta
come logica conseguenza che durante i periodi di rilassamento, nel
tentativo di annullare o comunque di abbassare al minimo il tono
muscolare, sia possibile percepire chiaramente il fenomeno
vibratorio che si esprime chiaramente anche in maniera
"uditiva". Non ci si deve quindi stupire della
molteplicità di aspetti che questo fenomeno copre
contemporaneamente dato che ci troviamo di fronte ad un passaggio
di energia risulta logico pensare che esso, analogamente al caso
in cui avvenga uno scambio di corrente elettrica ad esempio, possa
chiamare in causa diverse sensazioni, o per meglio dire,
percezioni che nel "mondo denso" possono essere di
natura uditiva, tattile o visiva come nel caso della corrente
elettrica appunto e che nei "mondi sottili" si
trasformano in percezioni che coinvolgono i "reciproci"
dei nostri sensi reali. Ne deriva quindi che ogni qual volta si
percepiscono in maniera cosciente tali vibrazioni, esse si
manifestano come percezione che naturalmente si trova ad essere al
di fuori degli aspetti e dei canoni che appartengono alla
dimensione nella quale alberga il nostro corpo fisico in quel
momento, risulterebbe quindi impossibile accorgersi che una
persona sta vivendo il fenomeno vibratorio utilizzando i nostri
cinque sensi poiché, come appena illustrato, tale sensazione non
si esprime in alcun modo sul piano fisico. E tuttavia possibile
però, e qui vengo al punto della questione, percepire, o per
meglio dire acuire la capacità di percezione delle vibrazioni
proprie od altrui in situazioni diverse da quelle illustrate in
precedenza. Per meglio capire questo concetto si pensi in pratica
ad una situazione "normale" in stato di veglia, in
qualsiasi luogo, potremmo trovarci al lavoro o sull'autobus ecc.
è possibile in questa situazione, rispettando alcune semplici
regole che illustrerò di seguito percepire il fenomeno vibratorio
proprio e quello altrui. La percezione vibratoria propria, come già
detto si manifesta nel suo aspetto "uditivo" e si
presenta invariata, in termini di frequenza, rispetto a quella che
si ha "abitualmente" in situazione di rilassamento. La
percezione vibratoria altrui invece può variare naturalmente in
termini di frequenza, poiché la frequenza appunto è, come
spiegherò in seguito l'indicatore del nostro status evolutivo,
appare ovvio quindi che si percepiranno frequenze differenti a
seconda dell'entità fisica che ci troviamo di fronte. Passando in
fine all'aspetto pratico, esistono tre regole fondamentali che
occorre rispettare per acuire la nostra capacità percettiva:
1-
Autoapprendimento
2 - Ambiente
3 - Distanza
L'autoapprendimento
è il processo automatico che ognuno deve seguire se vuole
controllare la propria capacità percettiva. Il raggiungimento di
tale fine in una situazione che esula dalla pratica momentanea di
tecniche preparatorie, come sopra citato per esempio, è molto
difficile ed occorre quindi svolgere alcuni semplici esercizi per
un periodo di tempo che può
variare a seconda dei soggetti:
Il primo esercizio consiste nel praticare le tecniche che di
solito si utilizzano per tentare di raggiungere l'uscita in
astrale ma con il fine di analizzare la natura del fenomeno
vibratorio, ascoltarlo soprattutto nei suoi minimi particolari per
un periodo di tempo che può variare dai 15 ai 40 minuti.
L'obiettivo finale di questo esercizio è acquistare
consapevolezza del fenomeno e riuscire ad immagazzinarlo nella
memoria cosciente in tutti i suoi aspetti, soprattutto quello
uditivo. Oltre alla natura del fenomeno occorre memorizzare lo
stato mentale in cui si era al momento della sua massima
percezione, cioè quando le vibrazioni sono al loro culmine.
Bisogna imparare a riprodurre tale stato, in maniera mentale, ma
soprattutto in maniera spirituale per poter ascoltare qualcosa che
sempre ci accompagna e che la nostra mente tende ad eliminare.
L'ambiente è molto importante ai fini percettivi, è vero infatti
che occorre trovarsi in situazioni di vita comune ma è
altrettanto chiaro che non tutte le situazioni sono adatte, è
ovvio che risulta molto difficile applicare la tecnica in un luogo
come potrebbe essere una stazione o la strada ad esempio poiché i
rumori dell'ambiente e le distrazioni inconsce deviano la nostra
capacità di concentrarci ed ascoltare. Inoltre la posizione
riveste una notevole importanza, consiglio di stare seduti con il
capo leggermente rivolto verso il basso come se si tentasse di
tendere l'orecchio per ascoltare, chiudere gli occhi può fornire
un valido aiuto. L'ultimo aspetto, la distanza, è da considerare
solo nel caso in cui si vogliano percepire le vibrazioni altrui,
in questo caso occorre porsi ad una distanza non superiore al
"raggio d'azione" dell'aura della persona di cui si
vogliono percepire le vibrazioni. L'aura, che è l'insieme dei
diversi corpi che appartengono ciascuno a mondi più sottili e che
in situazioni di veglia è perfettamente coincidente con il corpo
fisico, tende a fuoriuscire da esso per circa 2 o 3 centimetri, la
distanza ideale per una buona percezione vibratoria può essere
quindi di 4 o 5 centimetri massimo. Naturalmente nel caso in cui
ci si trovi a dover analizzare le altrui vibrazioni occorre tener
conto che per prime si percepiscono le proprie ed è possibile
distinguere le altrui per differenze di frequenza, qual'ora esse
sussistano. Come ultimo ma non meno importante aspetto vi è la
frequenza delle vibrazioni che identifica il nostro status
evolutivo, una persona con frequenza vibratoria alta conduce nella
maggior parte dei casi una vita serena che corrisponde alle sue
aspettative e in cui non sussistono questioni o problematiche
imminenti da risolvere. Tuttavia, non è possibile costruire una
precisa classifica di frequenze associabili a stili di vita poiché
molteplici sono gli aspetti da considerare, anche gli oggetti
hanno una loro natura vibratoria, per esperienza personale posso
testimoniarlo come lo testimoniano numerosi viaggiatori astrali
che provano a toccare o ad attraversare oggetti, questa è la
riprova del fatto che tutte le cose esistenti su diversi piani
posseggono energia di natura cosmica. Concludo con una semplice ma
utile avvertenza, la pratica di questa tecnica risulterà
ovviamente più facile col tempo, consiglio di non accanirsi nei
primi tempi e nell'autoapprendimento poiché ho potuto verificare
anche di persona che si produce un grande sforzo mentale che può
dare luogo a dispersioni di energia che si traducono dapprima in
scarsa capacità di concentrazione ed in seguito in forti mal di
testa e senso di vertigine.
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